Yin Yoga vs Vinyasa Yoga caratteristiche e diferenze tra due stili di Yoga diversi

Yin Yoga vs Vinyasa Yoga: benefici e differenze tra stili di yoga yin e yang

Vinyasa Yoga, Hatha, Hatha Flow, Yin Yoga… questi sono solo alcuni degli stili di Yoga che esistono al mondo ed è possibile che ti sia chiestə più di una volta “quale differenze ci possano mai essere!? Non è alla fine tutto Yoga??

Beh sì. Ma ci sono stili che, seppur attingendo alla stessa tradizione millenaria, rappresentano due approcci alla pratica molto MOLTO diversi.

Personalmente, proprio per farmi un’idea dei diversi approcci esistenti, come insegnante di Yoga da quasi una decina d’anni, ma ancor prima da praticante di questa disciplina ho provato in prima persona diverse tipologie di Yoga, scuole e insegnanti in differenti paesi del mondo!

Per questo oggi vorrei spiegarti le caratteristiche e le differenze che intercorrono tra lo Yoga dinamico (in cui si collocano stili come il Vinyasa e l’Hatha flow) e lo Yin Yoga, i 2 stili sui quali ho fondato la mia formazione come insegnante e la mia pratica come Yogini (che se vuoi, puoi approfondire qui).

tipi di yoga e differenze

Cosa troverai in questo articolo

Piccolo disclaimer: in questo articolo parlo dei benefici, obiettivi e caratteristiche esclusivamente della pratica fisica di questi stili di Yoga, non faccio volutamente riferimento ai macrotemi di pranayama e meditazione ai quali è riservato uno spazio a parte.

Vinyasa o Hatha Flow – che tipo di lezione ti aspetta?

Il Vinyasa Yoga e l’Hatha Flow sono entrambi stili di Yoga energici, attivi.

Le lezioni sono costituite da sequenze di asana (le posizioni fisiche dello Yoga) sempre differenti costruite in maniera dinamica e mirata attorno al tema della lezione o in preparazione di una posizione picco, per poi raggiungere la fase finale di rilassamento completo in Shavasana (la posizione del cadavere, distesa a terra) e talvolta di Pranayama (esercizi di respirazione) a seconda del tema della pratica, dell’insegnante e del programma.

Il filo conduttore delle lezioni è e rimane sempre il respiro connesso strettamente al movimento, e possiamo dire, viceversa.

Il respiro è ciò che permette alla mente di mantenere stabile e centrata per tutta la durata della pratica, anche nelle posizioni più impegnative o nel momenti di maggiore sforzo.

Atteggiamento che coltiviamo sul tappetino di Yoga per portarlo lentamente con noi nella vita di tutti i giorni.

Il termine Vinyasa infatti, dal sanscrito “eseguire in maniera speciale” “disporre in maniera particolare”, fa riferimento proprio all’unire una posizione all’altra come se non ci fosse più divisione tra una e l’altra postura muovendosi al ritmo del respiro, senza mai lasciarlo andare alla deriva o lasciarlo affannare.

Hatha invece significa letteralmente sforzo riferendosi allo sforzo e alla disciplina fisica e mentale che richiede la pratica dello Yoga, ma ha anche un significato molto più “complesso”.

Composta del fonema Ha (sole) e Tha (luna), la parola Hatha racchiude in un solo vocabolo l’unione di tutti gli opposti, l’energia maschile e quella femminile, ma anche quella del giorno e della notte, di Ida e Pingala, forze opposte che attraverso la sua pratica trovano l’equilibrio perfetto e l’annullamento di qualsiasi separazione.

Hatha Flow e Hatha Yoga sono la stessa cosa?

Qui è doveroso che facciamo una distinzione perchè la risposta è assolutamente no.

Quando parliamo di Yoga dinamico e oltre al Vinyasa includiamo anche lo stile chiamato Hatha Flow non si fa riferimento all’Hatha Yoga classico.

Nelle lezioni di Hatha Yoga classico il ritmo è sì sempre cadenzato e connesso al respiro, ma c’è una certa e anche rigorosa immobilità tra una posizione e l’altra, cosa che dà al corpo e alla mente il tempo di dimorare all’interno degli asana, di capirli e percepirli dall’interno.

Non c’è quindi il fluire (appunto il “flow”), quel passare fluidamente da una posizione all’altra proprio delle lezioni dinamiche.

In ogni caso sia l’Hatha (in tutte le sue varianti) che il Vinyasa Yoga hanno come target principale nella pratica fisica degli asana la muscolatura del corpo, la sua forza e la sua flessibilità a differenza dello Yin Yoga che lavora su tutt’altro ed è per questo che collochiamo questi 2 macro stili su due fronti diametralmente opposti.

Beh, ora parliamo di Yin!

Yin Yoga – che tipo di lezione ti aspetta?

Sebbene possiamo dire che lo Yin Yoga, come il Vinyasa Yoga e l’Hatha Yoga attingano alla stessa identica tradizione millenaria e allo stesso bacino di posizioni (fatta eccezione per alcune posizioni che si trovano solo nello Yin Yoga), lo Yin Yoga si è sviluppato, ed è stato per così dire codificato, in epoca più recente rispetto agli altri stili grazie alla genialità di Paul Grilley che ha saputo fondere la sua conoscenza delle arti marziali, dell’anatomia del corpo umano agli studi sui meridiani dell’antica medicina cinese e dello scorrere dell’energia del Qi all’interno del nostro corpo.

Alla luce di questa premessa potrebbe non sembrare più così strano che lo Yin Yoga risulti così diverso dagli altri stili della disciplina.
In che cosa però ti chiederai?

Primo fra tutti nell’approccio alla pratica.

Affrontando una lezione di Yin Yoga ci lasciamo alle spalle fondamentali che potremmo aver appreso nelle pratiche più energiche di Hatha o Vinyasa Flow come l’attivazione muscolare, l’allineamento corretto, il drishti (la concentrazione dello sguardo), il controllo e la pulizia nei movimenti.

È interessante per esempio il fatto che una lezione di Yin Yoga non preveda alcun tipo di riscaldamento!

In Yin Yoga è anzi molto importante lavorare a muscoli freddi per evitare che questi riscaldandosi (e quindi facendosi ancora più elastici) rischino di assorbire la maggior parte degli allungamenti e delle torsioni permesse dalle posizioni.

Una lezione di Yin Yoga è composta principalmente da posizioni sedute a terra, quando non completamente sdraiate in posizione supina o prona e da torsioni, anche queste svolte rigorosamente a terra, mantenute per un lasso di tempo più lungo rispetto a quello che facciamo durante le lezioni di Hatha o Vinyasa.

Tra una posizione e l’altra pratichiamo delle controposizioni specifiche che permettono al corpo di ritrovare la neutralità e assorbire profondamente tutti gli effetti benefici della posizione svolta a lungo.

Le posizioni si eseguono con l’aiuto di supporti di ogni sorta, come coperte, cinture, blocchi morbidi e cuscini proprio perchè si possa raggiungere la completa e più totale assenza della resistenza muscolare e potersi concentrare su ben altro (che tra poco ti spiego).

Se dopo anni di Yoga attivo, energico e movimentato dalla natura più Yang approdiamo ad uno stile più introspettivo e d’abbandono e quindi più Yin come lo Yin Yoga, l’attivazione muscolare sarò decisamente l’elemento più difficile da abbandonare, assieme alla forma mentis con cui si ha sempre affrontato la pratica.

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Sappi che se arrivatə fin qui ti sembra di aver già capito quale stile faccia per te e vorresti passare subito alla pratica le lezioni settimanali di Soul Pace Yoga ti aspettano per entrare nel vivo della disciplina, che sia Yin o che sia Yang!

Questi gli orari delle lezioni di yoga che ti aspettano o entra direttamente in contatto con me per avere maggiori informazioni sui pacchetti e riservare il tuo posto in sala.

Stili di Yoga Yin e stili di Yoga Yang

Certamente ti sarà capitato di vedere in passato il simbolo del Tao, appartenente all’antica filosofia daoista cinese, emblema della natura duale di ogni cosa che esiste al mondo e nell’universo.

La metà scura rappresentante il maschile, l’energia solare, attiva, energica, luminosa, riscaldante.

La metà chiara simbolo del femminile, dell’energia lunare, dell’ombra, l’introspezione, e del lato più fresco e calmo dell’universo.

Due lati della stessa medaglia, complementari, ma non assoluti come ci suggerisce la goccia di bianco perfettamente incastonata nella parte scura del simbolo, e quella nera nella parte più chiara.

Yin Yoga e Vinyasa Yoga - due stili di Yoga opposti

Nulla infatti è per sua natura esclusivamente Yin o esclusivamente Yang: nemmeno il nostro corpo che contiene al suo interno elementi o meglio tessuti Yin e tessuti Yang.

I muscoli come la pelle, il sangue per la loro natura elastica, fluida e morbida sono considerati tessuti Yang. I tessuti plastici come i legamenti, i nervi, le articolazioni, le ossa e tutti i tessuti connettivi più profondi sono considerati tessuti yin.

Diversi nella loro composizione quindi, ma anche nel modo in cui amano essere trattati e nel tipo di sollecitazione di cui hanno bisogno per rimanersi in salute:
i muscoli amano le sollecitazioni ritmiche e ripetute per mantenersi in forze.

Dalla loro i tessuti Yin come le articolazioni ed i tessuti connettivi che uniscono i muscoli alle ossa per mantenere la loro naturale libertà di movimento rispondono meglio a sollecitazioni trattenute a lungo, ma ben più delicate, quindi più yin.

Benefici e obiettivi della pratica dell’Hatha/Vinyasa Yoga

A livello fisico

La pratica dell’Hatha Yoga più tradizionale, ma anche i più dinamici Hatha Flow e Vinyasa Yoga permettono di sviluppare in egual misura forza fisica e quindi resistenza muscolare, flessibilità ed equilibrio.

Sono pratiche che permettono di migliorare propriocezione (la percezione che abbiamo di noi stessi nello spazio), postura e, lavorando prettamente a livello muscolare (vedi ultime righe del paragrafo se quest’affermazione di suona strana), permettono il rilascio della tensione emotiva che accumuliamo a livello somatico nel corpo.

La grande attenzione che si porta al respiro e in particolare al re-imparare a respirare usando correttamente il diaframma permette una maggiore ossigenazione dei tessuti ed una sensazione di rilassatezza a fine lezione.

Dal corretto e maggiore utilizzo del diaframma nella respirazione e dalla maggior consapevolezza che portiamo ai movimenti derivano anche l’abbassamento della pressione sanguigna e la riduzione della produzione dell’ormone dello stress, il cortisolo, ma questo sono certa che l’avrai già sentito dire una miriade di volte 😌

Nelle lezioni di Hatha o Vinyasa Flow lavoriamo in maniera benefica anche sulle articolazioni, ma in maniera sempre minore rispetto a come possiamo fare nello Yin Yoga soprattutto se pratichiamo a muscoli completamente freddi.

Come? Ti sei persə la spiegazione? Eccola qui 😉

A livello mentale

La particolare attenzione che portiamo al respiro permette alla risposta parasimpatica del nostro sistema nervoso centrale di entrare in azione lasciando che la tensione e lo stress mentale vadano lentamente dissipandosi.

La concentrazione che ci è richiesta da parte di certe posizioni (e quelle di equilibrio ne sono il primo esempio) inducono la mente a focalizzarsi su una sola cosa arrestando la mente scimmia e impedendole di continuare a saltare da un pensiero all’altro, rimanendo nel qui ed ora, focalizzata nel presente.

Inoltre se durante la pratica siamo correttamente guidati nel mettere in pratica il concetto di Svadhyaya (letteralmente in sanscrito lo studio del sè) abbiamo la possibilità di cominciare a notare come si comporti la nostra mente nei momenti di difficoltà o di fronte ad una posizione particolarmente impegnativa con il risultato di imparare a conoscerci meglio, lavorare sulle costanti critiche che ci rivolgiamo o sulla nostra tendenza a metterci in competizione.

Già solo per questo varrebbe la pena di fare un percorso di Yoga, ma sono di parte!

Proseguiamo 😉

A livello energetico

Possiamo influire anche in maniera molto tangibile sul livello di energia che percepiamo scorrere all’interno di noi.

Lo facciamo attraverso determinate posizioni, mudra, mantra ed esercizi di respirazione che hanno un diretto risultato sul nostro sentire a livello fisico, mentale e più sottile.

Durane le lezioni di Hatha o Vinyasa Yoga possiamo andare quindi molto oltre il solo obiettivo fisico di acquisire forza fisica, flessibilità ed equilibrio, ad esempio:

✨ lavorando sul sistema dei Chakra moderno basato sulla visione Junghiana della psiche umana,

✨ o riportando in equilibrio i 5 elementi (terra, aria, acqua, fuoco e etere) che se in scompenso possono portare al generarsi malattie o disagi nella costituzione di ognuno di noi se operiamo con un occhio di riguardo al punto di vista ayurvedico della pratica, ovvero l’antica medicina tradizionale indiana.

Benefici e obiettivi della pratica dello Yin Yoga

A livello fisico

Lo Yin Yoga stimola tessuti come le cartilagini, i legamenti, i tendini, le ossa, le articolazioni, la rete miofasciale aumentandone la resistenza, lo spessore, il grado di idratazione attraverso un certo grado di tensione e compressione che creiamo attraverso le posizioni mantenute a lungo.

Posizioni in cui si ricerca non da subito il massimo grado di profondità e di rilascio, ma una sollecitazione che sia per noi considerevole, quindi non estrema e insopportabile, ma considerevole.

Si impara così ad aspettare, ad attendere, ma anche ad abbandonarsi e semplicemente a rimanere in osservazione di come il nostro corpo accoglie la posizione.

Allo scioglimento delle posizioni il corpo è inondato da una sensazione di benessere, leggerezza e rilassamento profondo che raramente è raggiunta quando lavoriamo sui tessuti più superficiali del corpo.

A livello mentale

Esercitiamo la mente a rimanere a suo agio nel disagio osservandone le reazioni ed i movimenti.

Molto spesso si fraintende la pratica dello Yin Yoga come una pratica di solo abbandono essendo una pratica pressoché statica, quando poi lo proviamo scopriamo che la verità è un po’ diversa.

Nello Yin lavoriamo sull’espandere, anche se delicatamente, la nostra zona di comfort e questo talvolta può voler dire far i conti anche con posizioni per noi non troppo comode e con i meccanismi della nostra mente.

Il risultato è quello di ritrovare calma e centratura mentale, stimolando la risposta parasimpatica del nostro sistema nervoso, con effetti che sono estremamente rigeneranti sull’intero organismo.

A livello energetico

Lo Yin Yoga permette di lavorare sui canali energetici dei meridiani attraverso i quali secondo la medicina cinese scorre l’energia vitale (il Qi) che possiamo paragonare al Prana nella tradizione dello Yoga, che supporta il funzionamento dei nostri organi, il nostro sentirci ed essere in salute a tutti i livelli.

La caratteristica dello Yin Yoga di mantenere una stessa posizione per lungo tempo infatti permette di agire per acupressione (ovvero una pressione esercitata su un punto specifico) in maniera mirata sulle linee dei meridiani liberando, caricando e ripulendo il flusso dell’energia vitale di un dato organo a seconda del meridiano e della zona sulla quale si sta lavorando, permettendoci di percepirne gli effetti non solo dopo la pratica, ma anche nei giorni seguenti, con risultati molto simili a quelli dell’agopuntura.

Quale stile di yoga fa più per te?

Come in tutte le altre attività della vita, anche nello Yoga potrebbe venirci da decidere in base alla nostra indole. Senza neanche pensarci!

Se siamo persone abituate a fare molto movimento con una vita super frenetica e veloce è possibile che ci venga da scegliere lo stile di yoga più affine al nostro stile di vita, ovvero la cosa più dinamica che ci sia, pensando che qualcosa di più calmo non faccia per noi che dobbiamo invece continuare a correre, correre, perchè chi si ferma è perduto 😅

La verità è che perchè la pratica dello Yoga possa avere realmente un effetto benefico a 360° per noi, dovremmo provare a considerare lo stile di Yoga che meglio bilanci il nostro stile di vita anziché portarlo ancora più in squilibrio.

Bernie Clark ne “La Guida completa allo Yin Yoga” spiega questo concetto perfettamente:

Raramente i nostri stili di vita rispecchiano il bisogno di equilibrio […] Solo quando finiamo per sentirci esausti o ammalati ci prendiamo una pausa. Solo quando facciamo del male al nostro corpo rallentiamo e cerchiamo modi più gentili per fare esercizio.

Possiamo essere Yang solo per un certo periodo prima di crollare, possiamo essere yin solo per un certo periodo prima di ristagnare.

Allo stesso modo quindi, per fare un esempio opposto al precedente:

una persona con un’indole pesante e letargica anziché potrebbe beneficiare moltissimo di una pratica un po’ più attiva che smuova l’energia e gli ridoni vitalità, forza, movimento, mentre potrebbe sentirsi ancora più buttar giù scegliendo una pratica più tranquilla e statica come lo Yin Yoga.

Se siamo particolarmente attratti da uno stile piuttosto che da un altro, ma ci rendiamo conto che potrebbe tirare troppo la corda verso un lato del nostro carattere già piuttosto marcato e “borderline”, consideriamo una combo dei 2 stili per poi essere in grado di modulare a seconda degli effetti che ne traiamo.

Come cominciare a praticare subito

Che tu sia alla ricerca di uno Studio di Yoga dove cominciare a praticare o approfondire la tua pratica o preferisca fare Yoga nel comfort di casa tua con lo sguardo attento e mirato di un’insegnante dedicata solo a te posso aiutarti a smettere di rimandare il tuo benessere sin da ora.

Questi sono gli orari tra cui scegliere ogni settimana in studio di Vignola o se preferisci, puoi scoprire le lezioni private in studio, a domicilio o anche online!

Se invece sei curiosə e vuoi un assaggio di cosa voglia dire essere in sala con me e lavorare a 360° non solo a livello fisico, ma anche mentale ed emotivo attraverso la pratica dello Yoga ti invito a dare un’occhiata alla pagina dei percorsi gratuiti che ho creato per te!

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Dagli uno sguardo! Li trovi tutti a questa pagina!

Conclusione

In quella che sembra ormai essere una giungla di stili di Yoga, si fa sempre più fatica a distinguere uno stile dall’altro e nel tentativo di capirci qualcosa potresti confonderti ancora di più!

Beh, qui vengo in tuo soccorso io!

Ci sono alcune tipologie di Yoga che oltre ad essere diverse come approccio hanno anche beneifici e risultati differenti non solo a livello fisico, ma anche a livello mentale, emotivo ed energetico, nonostante attingano dalla stessa tradizione millenaria!

Per questo facciamo una distinzione tra stili di Yoga Yin e stili di Yoga Yang ed è importante portare l’attenzione a ciò di cui abbiamo bisogno in questo preciso istante per non sentirci ancora più disequilibrio e affanno nella vita.

E tu, hai capito quale tipo di Yoga scegliere?

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Programma dei corsi di Yoga a Vignola

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Dove si svolgono:
Quanto dura ogni lezione:

Le lezioni hanno una durata di 60 minuti

Quale lezione scegliere tra Hatha, Yin e Vinyasa Yoga:
Chi è l’insegnante?

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